Abdon Zani

Bio

Bio

Nasce nel 1974.

Studia ceramica tra Milano e Faenza.

E’ uno spirito eclettico, sperimentatore, oscilla tra scultura ed installazione, ossessionato dal dettaglio.

In continua ricerca della perfezione, attraverso la riproduzione ed il riassemblaggio di una simbologia pregnante la nostra quotidianità, esplora il senso dell’effimero, la relazione/interazione uomo-ambiente, focalizzando l’attenzione maggiormente su quegli aspetti paradossali e contradditori che la caratterizzano.

Il mimetismo del materiale ceramico diviene evidenziatore di quello che è illusione del reale, muovendosi lungo quel labile confine che c’è tra giusto e sbagliato, bene e male, vita o morte.

Il suo lavoro è stato esposto in diversi paesi d’Europa, Taiwan, Cina ed è parte di collezioni pubbliche e private.

Attualmente vive e lavora a Faenza

Sul suo lavoro

Have Fun!!

di Daniela Lotta

I lavori di Abdon Zani sembrano voler affermare che la ceramica è “abitata” dalla fascinazione delle merci, attratta dallo scintillio seducente degli oggetti e dalla grammatica visiva dell’immaginario mediatico. La sua ricerca è tesa a sondare come questo materiale arcaico riesca benissimo a competere con i più avanzati materiali di origine industriale, ad esempio i polimeri, le resine, gli smalti sintetici, particolarmente adatti a fornire copie esatte di qualsiasi cosa. Allo stesso modo, in virtù delle sue qualità “deboli”, la ceramica è in grado di assumere diversi registri formali e la sua pelle è disponibile ad accogliere cromatismi e decorazioni inesauribili. È proprio in forza a questa sua indole duttile che la ceramica è sempre più un linguaggio presente nella ricerca creativa contemporanea, nell’arte come nel design. Nella pratica artistica la ceramica ha continuamente mutato identità, aderendo di volta in volta a una moltitudine di approcci differenti passando dalle forme aperte e biomorfe, legate cioè alla sfera dei fenomeni organici e all’intervento gestuale-vitalistico, a quelle chiuse, definite nei contorni, vincolate agli schemi di un rigoroso minimalismo o, ancora, pervenendo all’effetto straniante di una figurazione iperrealista volta a simulare con lenticolare fedeltà qualsiasi texture esistente. Ed è a quest’ultima opzione che Abdon Zani è interessato, all’incongrua combinazione tra forma e contenuto, tra l’impeccabile esecuzione tecnica della ceramica e la prosaicità dell’estetica del consumabile. Attraverso il linguaggio plastico della ceramica, l’artista incrocia oggetti della quotidianità domestica con l’iconografia delle armi, si appropria di oggetti-simbolo immediatamente riconoscibili replicandoli fedelmente per poi calarli in contesti nuovi che stimolano nell’osservatore reazioni ambivalenti. La sensazione di familiarità che attraversa i suoi lavori attiva, non senza ironia, una riflessione su tematiche complesse legate alle paure della società contemporanea. Have Fun!! è in fondo un allegro cestino da picnic straripante di golose offerte visive che ad uno sguardo successivo riesce a comunicare i paradossi e le contraddizioni del nostro tempo. Una tensione demistificatoria che emerge dalla leggerezza: crepe nella consuetudine del quotidiano che procurano a chi guarda epifanie di senso. Nel lavoro di Abdon Zani l’attrazione verso l’esplorazione delle potenzialità figurali ed espressive della ceramica produce una narrazione latente che spetta a noi interpretare. Una volta catturata l’attenzione, concetti quali la ripetizione, la serialità, l’anonimato, il fascino esercitato sulla società moderna dalle armi, emergono e invitano ognuno di noi a trarre da soli le conclusioni che si ritiene affini. In Ready, Aim, Fire!!(2013), e in altre opere di questo genere dall’impronta maggiormente Poptical, l’installazione a parete è composta da innumerevoli canne di fucile che fissano lo spettatore con ottusa insistenza. Installazioni scultoree come Oops! e Surplus (entrambe del 2011) affrontano invece la problematica della sovrapproduzione dichiarando come non sussista alcuna differenza tra un essere umano e gli scarti del consumo di massa, e dunque le repliche di parti di corpo e i residui del consumo urbano vanno trattati allo stesso modo: anestetizzando il tutto con una mano di bianco. Esplorano il rapporto a tra l’originale e la copia Sorry It Is The Last One (2013) e Egg Tree (2012), che rivolgendosi all’attualità socio-politica innescano una stratificazione di significati attingendo dalle ansie collettive

Curriculum vitae

 Curriculum vitae con biografia, mostre, collezioni e premi.

Esperienze & Mostre

Esperienze & Mostre

Esperienze

Nel 2015 coinvolge Monika Gricko e Daniel Wetzelberger nel progetto M.A.D. ; sempre in collaborazione con Monika Gricko realizza un opera pittorica di 20mt x 4mt sulla facciata del capannone industriale di Francesconi Group.

Nel 2014 è parte dell’esposizione permanente DULCISSIMA GENS MANFREDA montata nella Biblioteca Comunale Manfrediana di Faenza.

Nel 2013 collabora con la Manifattura Sottosasso per l’ opera di restauro per il rivestimento parietale del palazzo reale di Kabul (Afghanistan).
Nel 2013 partecipa al 49° International Ceramic and Sculpture Symposium in Boleslawiec (PL)

Nel 2011 vince il premio del presidente del senato al 57°Premio Faenza presso il MIC di Faenza.
Nel 2011 collabora con la compagnia di teatro Panda Project, realizzando oggetti di scena per lo
spettacolo Il Lupo Bile Bile menzione speciale al Festival di teatro ragazzi di Porto Sant’Elpidio.

Nel 2008 realizza la scenografia dello spettacolo Didì e Gogò di Cevolani, Parisi, che riceve il premio del
pubblico al Festival teatrale Ermocolle/08.

Dal 2004 in diversi anni seguenti , sperimenta varie tipologie di lavorazione nell’ ambito ceramico
collaborando con botteghe come Geminiani, FOS , Morigi, inoltre frequenta gli studi degli scultori Aldo Rontini e Guido Mariani contribuendo alla realizzazione di opere di grandi dimensioni.

Mostre

2019 THE OTHERS ART FAIR, Torino. Spazio curato da ZEIT Gallery

CREATIVE TIMES, Santeufemia Art Gallery, Venezia

FAENZA CONTEMPORANEA , Assemblea Legislativa Regione Emilia-Romagna ,Bologna

2018  SO POP, Collettiva, Isorropiahomegallery, Milano


SPAZIO NELLO SPAZIO, Fiera contemporanea Cesena, spazio fieristico di Cesena, a cura di Oscar Dominguez

CONTEMPORARY MIX,  Tecnargilla, spazio fiera di Rimini ,a cura di Oscar Dominguez, con il patrocinio del MIC museo della ceramica di Faenza

2017 XIII BIENNALE DI CERAMICA ARTISTICA, Museo di Aveiro, Aveiro (PORTOGALLO)

2016 TAIWAN CERAMICS BIENNALE 2016, TAIPEI (TAIWAN).

2015 FAIENCE AU XXI SIECLE, Aubagne, (FRANCIA), a cura di Claudia Casali
M.A.D. A NESSUNO IL SUO, Galleria Comunale d’arte della Molinella, Faenza (RA-ITALIA)

2014 FAENZA PER NOVE, Vecchio Mulino Antonibon, Nove (VI-ITALIA)
34 CICA -Museo Internazionale de L’Alcora (SPAGNA)
Galleria Terra Rossa, Liepzig (GERMANIA)

2013 ARTE CERAMICA OGGI IN ITALIA , Villa Necchi Campiglio, Milano (ITALIA), a cura di Jean Blanchaer
Ceramiki Festival Boleslawiec (POLONIA)
58° PREMIO FAENZA, MIC Faenza (RA –ITALIA)

2011 57° PREMIO FAENZA, Museo Internazionale delle Ceramiche Faenza ( RA-ITALIA )

2005 Collettiva ACQUA PER LA VITA, Voltone della Molinella Faenza (RA-ITALIA)

2001 Collettiva AD ARTE, Galleria Fatto ad Arte, Monza. (ITALIA)